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Potatura

CLASSIFICAZIONE DELLE GEMME

 

1. Secondo ciò cui daranno origine

  • gemme a legno: producono rami e foglie;
  • gemme a frutto, ulteriormente suddivise in

         ◊ gemme a fiore (drupacee), da cui originano fiori

         ◊ gemme miste (pomacee), che producono sia fiori che foglie e rami

2. In base alla posizione sulla pianta

■  gemine apicali, site all’apice dei rami

■  gemme ascellari, all’ascella delle foglie

■  gemme avventizie, senza una precisa collocazione (si differenziano ex novo sui rami, sulle branche e sul tronco). 

 

3. Secondo l’epoca di sviluppo

■  gemme pronte, si sviluppano nello stesso anno di formazione, dando luogo ai rami anticipati;

■  gemme dormienti o ibernanti, germogliano l’anno dopo essersi formate;

■  gemme latenti, germogliano alcuni anni dopo la loro formazione.

 

CLASSIFICAZIONE DEI RAMI

Rami a legno

■  I rami a legno hanno solo attività vegetativa e quindi portano foglie o altri rami a legno.

      Oltre ai rami a legno propriamente detti, VE NE SONO  altri due tipi:

succhioni, sono rami vigorosi, presenti sulle piante giovani e/o in salute; possono essere o piegati per

                 favorirne la messa a frutto o asportati con la potatura secca;

polloni  (i lup), sono rami che si sviluppano dal colletto o dalle radici delle piante; danneggiano la

    pianta per cui debbono essere asportati durante la stagione vegetativa

 

Rami a frutto

(formazioni fruttifere delle piante debbono essere ben conosciuti, per effettuare una razionale potatura sia verde che secca).

OLIVO

Nell’olivo, oltre alle gemme a legno, sono presenti gemme a fiore e gemme miste, inserite prevalentemente sui rami di 1 anno, ma anche su rami di 2-3 anni di età. Le gemme a fiore originano un’infiorescenza, chiamata mignola, mentre le gemme miste producono mignole e foglie.

Altri rami a frutto:  pomacee, drupacee, agrumi, vite.

Vite

Nella vite le gemme miste, inserite sui rami di 1 anno, producono un germoglio con 1-2 grappoli e numerose foglie. La vite quindi produce sui rami dell’anno, inseriti sui rami di 1 anno. Inoltre germogli poco produttivi si originano sia sul fusto da gemme latenti, che alla base dei tralci, da piccole gemme, dette di corona.

Pomacee

Dardo (lamburda vegetativa); Lamburda;  

Brindillo: rametto lungo 15-20 cm, che porta gemme a legno laterali ed una gemma mista all’apice

Ramo misto: è un ramo di cm 40-50, che porta lungo l’asse sia gemme a legno che gemme miste

Drupacee

Ramo misto: ramo lungo cm 30-80, ha inserite sia gemme a legno che gemme a fiore, singole e riunite; la maggior produzione delle drupacee si concentra sui rami misti .

Mazzetto di maggio o dardo fiorifero: rametto di alcuni cm, di uno o più anni di età, con numerose gemme a fiore, disposte a corona intorno ad una gemma apicale a legno; molte cv di percoche o pesche da industria producono sui dardi fioriferi .

Brindillo: non molto usuale nelle drupacee, è un rametto di cm 15-25, con gemme laterali a fiore ed a legno, e quella terminale a legno.

Agrumi

Le gemme degli agrumi sono nude:Sui rami di un anno, sviluppatisi nella primavera precedente, si formano a febbraio- marzo germogli, che portano i fiori: le produzioni fiorifere portano o solo fiori o fiori e foglie. Questi germogli si originano anche da rami di due o più anni o da rami dell’anno precedente.

POTATURA, regole generali

Rappresenta l’insieme delle operazioni che controllano il naturale modo di vegetare e di produrre  delle piante

SCOPI DELLA POTATURA

■ regolare l’attività vegetativa e la fruttificazione, mantenendo la piena efficienza della chioma;

■ abbreviare il periodo improduttivo iniziale;

regolare l'accrescimento e la distribuzione dei rami produttivi e la forma e le dimensioni degli alberi in funzione della più economica esecuzione delle operazioni colturali, mirando ad elevare al massimo il rapporto chioma/legno ed aumentando il  raggio della chioma;

■ ridurre gli eccessi di produzione per controllare il fenomeno dell’alternanza produttiva;

■ fornire una produzione di qualità;

■ mantenere la pianta in buone condizioni vegetative e produttive il più a lungo possibile, permettendo una buona circolazione dell'aria e una buona esposizione alla luce della chioma.

 

TIPI DI POTATURA

In rapporto allo stadio del ciclo vitale

1 . Potatura di allevamento (contenuta), nella fase di accrescimento della pianta. E’ rivolta agli alberi giovani e serve a conferire loro la forma voluta, abbreviando la fase improduttiva.

2.  Potatura di media intensità; nella fase adulta (produzione a regime dal 12° anno di vita in poi)

    ◊ Potatura di produzione: si applica ad alberi adulti per regolare la produzione negli anni;

3.  Potatura più energica nella fase di invecchiamento (quando è più forte il fenomeno dell'alternanza).

     ◊ Potatura di ringiovanimento: si applica ad alberi senescenti per stimolare la ripresa dell’attività vegetativa;

    ◊  Potatura di riforma: modifica la struttura scheletrica per renderla più razionale;

4.  Potatura di risanamento: elimina parti malate.

Oggi è stato acquisito il fatto che eccessi di potatura, sono pratiche decisamente negative durante la fase di crescita e, successivamente, possono provocare situazioni di squilibrio vegeto-produttivo che vanno corrette con concimazioni e irrigazioni, influendo sulle tecniche di difesa.

 

In rapporto all’epoca di esecuzione

1. Verde se effettuata durante il periodo primaverile-estivo;

2. Invernale (impropriamente detta secca) se eseguita sugli alberi a riposo;

3. Ricca quando si lasciano molte gemme sull’albero;

4. Povera quando si lasciano poche gemme sull’albero;

5. Lunga quando i rami vengono diradati;

6. Corta quando i rami vengono accorciati in modo piuttosto energico.


PRINCIPALI OPERAZIONI DI POTATURA

■  Asportazione branche

■  Taglio di ritorno

■  Taglio dei rami

■  Raccorciamento dei rami

■  Inclinazione, piegatura e curvatura

■  Decorticazione anulare

■  Incisione

■  Taglio del caporale

■  Cimatura


1 - INDIRIZZI GENERALI DELLA POTATURA DI ALLEVAMENTO

 

◊ Ha lo scopo di conferire alla pianta nel più breve tempo possibile la forma idonea alla produzione.

◊  I tagli devono essere limitati al massimo.

◊  La prima impalcatura deve essere più bassa possibile.

◊  Lo scheletro dell’albero deve essere il più possibile ridotto.

◊  La vegetazione si deve distribuire in modo armonico .

◊  Deve adattarsi all’habitus vegetativo e produttivo della pianta e alle caratteristiche della tecnica colturale, (es: olivo con vegetazione basitona preferisce una forma a monocono o a vaso cespugliato)

 

Le numerose forme di allevamento adottate si possono distinguere in due grandi gruppi:

in volume: la chioma è sviluppata in altezza, lunghezza e spessore ( vaso, piramide, e forme derivate)

appiattite: la chioma si sviluppa prevalentemente su di un piano verticale  (palmette...) o orizzontale (pergolato...)


2 - INDIRIZZI GENERALI DELLA POTATURA DI PRODUZIONE

◙  Ha inizio con la messa a frutto delle piante;

◙  Lo scopo è quello di mantenere un giusto equilibrio tra l’attività vegetativa e la capacità produttiva delle piante;

◙  I tagli sono tanto più energici quanto più l’attività produttiva tende a prevalere su quella vegetativa;

◙  Piante molto vigorose con poche gemme a frutto: potatura meno intensa;

◙  Piante deboli e con molte gemme a frutto: potatura più energica;

◙  E’ indispensabile conoscere su quali tipi di ramo le varie specie fruttificano.

 

Olivo

Fruttifica su rami di un anno, si pota in inverno terminata la raccolta del prodotto.

Diradamento dei rami di un anno.

Eliminazione dei succhioni, in piante vigorose incisione anulare sui succhioni ;

Tagli di ritorno su rami che hanno già fruttificato.

 

Melo

Formazioni fruttifere: lamburde, brindilli, rami misti. Fruttifica prevalentemente sulle lamburde inserite su branche di 2 o più anni.

La frutta di migliore qualità proviene dalle formazioni fruttifere più giovani. I rami a legno non vanno accorciati ma diradati. I brindilli in genere vengono lasciati, solo se sono troppo numerosi vengono diradati. La potatura è più energica nelle piante più produttive. Si esegue durante il periodo di riposo vegetativo.

Percentuale di rinnovamento circa 10-20% all’anno.

Pero

Fruttifica in modo molto simile al melo, il rinnovamento dei rami fruttiferi è più frequente per un più rapido invecchiamento (dal 25 al 50%).

Pesco

Produce sui rami misti e sui brindilli, i migliori rami fruttiferi sono quelli mediamente vigorosi. La potatura è piuttosto energica (50 - 70 % dei rami), i rami vengono diradati non spuntati. Si esegue alla fine del periodo di riposo vegetativo. La potatura invernale viene integrata dal diradamento dei frutti e da 2 interventi di potatura verde per asportare i succhioni e diradare i germogli.

Albicocco

Produce sui rami misti e sui dardi fioriferi che diventano più numerosi sulle piante adulte. Diradamento dei rami misti, solo quelli deboli si accorciano.

Diradamento dei frutti.

Ciliegio

Fruttifica sui dardi fioriferi che si rinnovano spontaneamente per molti anni. La potatura si limita ad uno sfoltimento delle branche per contenere lo sviluppo della chioma con tagli di ritorno. Sopporta male la potatura.

Susino

Le cultivar europee sono lente a fruttificare e producono prevalentemente sui dardi. Potatura molto leggera con tagli di raccorciamento delle branchette per favorire

il rinnovo vegetativo. Le cultivar giapponesi fruttificano precocemente e producono sia su rami misti che sui dardi.

Potatura intensa con diradamento dei rami misti, accorciamento e diradamento delle branchette.

Agrumi

Fruttificano su rami formati l’anno precedente. Sommaria potatura di diradamento della parte interna della chioma. Evitare interventi troppo energici: eliminare rami secchi, deboli e esauriti, i secchioni con tagli di ritorno. Epoca migliore fine inverno inizio primavera

Vite

Fruttifica sui germogli che si sviluppano dalle gemme miste dei tralci di un anno.  Stabilire il carico di gemme in base alla  cultivar e alla fertilità del suolo.

Asportare i rami che hanno fruttificato.

Tagliare alla lunghezza stabilita il tralcio di un anno per la fruttificazione. Legare i giovani tracci agli appositi sostegni.

 

La potatura richiede una notevole quantità di manodopera, per ridurre i costi si sono introdotti mezzi meccanici ausiliari (potatura integrata) come carri a piattaforme elevatrici, forbici pneumatiche.

I carri consentono una economia di lavoro di oltre il 30%.

Il diradamento meccanico dei frutti si può effettuare con scuotitori applicati alle singole branche.

 


POTATURA, regole generali


Ogni zona olivicola ha sviluppato un proprio sistema di potatura tenendo conto delle varietà coltivate, delle caratteristiche del luogo (venti, umidità, fertilità del terreno ecc.) e delle tecniche di coltivazione. Tenuto conto di queste considerazioni, potremo avere due risposte diverse dalle piante:

  • la pianta, pur essendo molto produttiva e sottoposta a tagli di ritorno, continua ad avere una vegetazione vigorosa. In questo caso tutti i tagli di ritorno devono essere fatti lasciando i rami che hanno inserzione cilindrica;
  • l'abbondante produzione tende a ridurre lo sviluppo vegetativo della pianta. In questi casi, il taglio di ritorno verrà eseguito lasciando i rami con inserzione conica che, tendenzialmente, portano a un maggior sviluppo vegetativo.

 Potatura secca

L'olivo fruttifica sul ramo dell'annata precedente e i suoi rami a frutto sono il brindillo e il ramo misto. Sul legno di due e più anni la vegetazione si perde perché non si hanno gemme vitali normali; però con grande facilità emette nuove cacciate dalle numerose gemme latenti distribuite su tutta la superficie non appena c'è uno squilibrio. Nel ramo misto si sviluppano a legno le gemme terminali e le prime coppie sottostanti; il ramo continuando a crescere comincia a pesare e quindi ha la tendenza a cadere giù, formando i cosidetti grondacci (pedechère) che sono i più grossi portatori di frutti. Al punto di massima curvatura di questi grondacci si formeranno dei nuovi rametti: alcuni verranno soppressi, altri serviranno per sostituire il grondaccio quando è esaurito o quando si è fatto troppo lungo. Nella potatura di produzione si dovrà tenere gran conto di questo fatto che permette il graduale e periodico ringiovanimento e riavvicinamento della fronda 'fruttifera della branca madre.

Dal ramo misto di un anno si svilupperà, al secondo anno, di preferenza e maggiormente la gemma a legno terminale, poi talune fra le prime coppie di gemme sottostanti. I succhioni crescono diritti e solitari tanto sul fusto quanto sui rami (germogliano da gemme avventizie). Essi vanno soppressi sia nella potatura verde che in quella secca anche se, però, possono essere utili per sostituire rami o branche da sopprimere.

Il taglio dei rami si esegue netto, liscio e obliquo, in questo modo l'acqua piovana scivola via facilmente e si evita la possibilità che le ferite si infettino. Se la superficie risulta scabrosa (per un taglio fatto col segaccio), essa deve essere levigata e pennellata con poltiglia bordolese. Le giornate favorevoli per la potatura sono i giorni asciutti e soleggiati.

La potatura secca assorbe circa il 30% del tempo .di lavoro utilizzato per la coltivazione dell'olivo (poco meno di un'ora per pianta).

 

POTATURA VERDE
La rimonda estiva o potatura verde viene fatta per eliminare la parte erbacea che è cresciuta da aprile a luglio (succhioni, polloni) sia sulla parte aerea che sulla parte pedale. Va fatta con coltello o forbici; è consigliabile che il tutto venga eseguito da un solo operatore altrimenti si può incorrere in tagli inopportuni di polloni o succhioni che sono stati lasciati per sostituire delle branche. Cambiando ogni anno operatore ognuno darà una propria impronta alle piante con notevole danno per esse. Le operazioni di potatura verde assorbono circa l'8-10% del tempo di lavoro per la coltivazione dell'oliveto

POTATURA STRAORDINARIA

Si esegue rarissime volte e modifica profondamente la pianta. Il ringiovanimento si fa dopo parecchi anni che la branca ha dato il prodotto; anche la branca non può sottrarsi alla legge dell'invecchiamento e allora, tramite un pollone, viene sostituita. Per far ciò si esegue un taglio netto e obliquo con l'accetta o con il segaccio, la superficie va quindi levigata e spennellata con poltiglia bordolese. I polloni, di regola, andranno scelti nella parte esterna, a meno che non si voglia re-stringere il vaso. Qualora non ci sia un pollone per la sostituzione si lascia che la pianta reagisca liberamente e solo alla fine dell'estate si lasciano i due getti migliori, dei quali se ne sceglierà uno solo. La riforma si fa quando bisogna cambiare totalmente la conformazione delle piante per la riconversione dell'oliveto, per gelate, incendi ecc. In questo caso bisogna intervenire con tagli grossi che conviene fare in due riprese, la prima con un taglio abbastanza forte, la seconda con la sistemazione dei polloni spuntati e del resto della ramaglia. La slupatura, invece, consiste nel togliere il legno morto e mangiato dalla luppa o carie dell'olivo (il lavoro deve essere fatto con la sgorbia) lasciando solo il legno verde e vecchio ma sano, che può assolvere alle funzioni meccaniche di sostegno. E un lavoro lento e faticoso ma che ridà alla pianta vigore e forza.

 

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