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Monte S. Angelo, le apparizioni di San Michele Arcangelo

 

IL CULTO MICAELICO

 

La tipologia garganica del culto micaelico (chiese edificate ad imitazione del santuario garganico in alture e/o in grotte; le date del dies festus dell’8 maggio e 29 settembre e l’episodio del toro) si diffuse in Italia e in Europa:

  • dal VII secolo per opera dei Longobardi che elessero San Michele loro patrono (dal 666 lo stemma dell’Arcangelo Michele comparve sulla bandiera longobarda);
  • nel medioevo, per la strategica ubicazione del Gargano situato lungo la  via Francigena, percorsa da pellegrini e mercanti che dai porti pugliesi si imbarcavano per la Terrasanta.

 

 Il culto micaelico in Italia

 

I luoghi di culto consacrati a S. Michele sono stati innumerevoli, nei soli territori dell’antica Langobardia minor (Ducato di Spoleto e Ducato di Benevento) ve ne erano oltre 200. In Puglia ricordiamo le grotte micaeliche di Orsara, Gravina, Minervino Murge, Cagnano Varano e Mottola. Il santuario più famoso sorto in filiazione con quello di Monte S. Angelo è la Sacra di San Michele, sul monte Pirchiriano, in Val di Susa, Piemonte (XI sec.) ubicato in posizione di continuità ideale con il Gargano e con Mont Saint-Michel.

 

 Il culto micaelico in Europa

 

Il Gargano e Mont Saint Michel

Il santuario normanno di Mont Saint-Michel (VIII sec.), presenta una cripta sul modello di quello pugliese col quale, nel Medioevo, ebbe duraturi rapporti grazie alla presenza dei Normanni a Monte S. Angelo e nell’Italia meridionale. Ebbe notevole fortuna e fu visitato da molti pellegrini, il più importante dei quali, durante l’altomedioevo, fu il monaco Bernardo che descrisse alcune caratteristiche comuni ai due santuari, quali l’isolamento, la posizione elevata, l’insediamento in grotta, l’acqua e la vicinanza ad un bosco.

 

Inghilterra ed iscrizioni runiche

Il pellegrinaggio fu il più importante tramite tra il culto garganico e l'Inghilterra come è dimostrato dalle iscrizioni runiche tracciate sui muri del santuario da pellegrini anglosassoni che, tra la fine del VII e gli inizi dell’VIII secolo, visitarono la grotta garganica. Dopo la prima conquista normanna, l'Arcangelo fu venerato in Inghilterra soprattutto come guerriero e psicopompo, sostituendosi gradatamente a Wodan e a Mercurio. Successivamente, intorno al 1140 nella contea di Devon (Inghilterra meridionale) alcuni monaci di Mont Saint-Michel che nella stessa epoca si stabilirono sui monti della Cornovaglia dedicarono a S. Michele una chiesa costruita su una roccia a strapiombo sul mare.  

Tra le attuali  e storiche mete di pellegrinaggio micaelico in Gran Bretagna va annoverata la chiesa londinese di st. Michael Cornhill situata del cuore della City costruita verso fine ‘600. Sempre nella City, nella cattedrale di Wren dedicata al patrono di Londra, S. Paolo,  vi è una statua marmorea di S. Michele che riporta la scritta “st. Michael the standard bearer” ossia S. Michele il vessillifero

 

Il culto in Germania

Il culto micaelico in Germania è legato alla tradizione garganica e alla storia del popolo longobardo ed è presente sin dagli ultimi anni dell'VIII secolo, soprattutto nel sud della Nazione e lungo il cor­so del Reno, dove il San­to, si sostituì a precedenti culti pagani, su­bentrando soprat­tutto a Wodan. La Chiesa di S. Michele, a Brackenheim, sul  Michelsberg (Monte S. Michele) fu edificata nel 793 mentre nel IX sec. l’arcivescovo di Magonza Rabano Mauro, compose un Martiro­logio che commemora al 29 settembre la chiesa micaelica pugliese. Nel XVIII sec. venne costruita la chiesa di St. Michael in Berg am Laim, situata a sud-est della città di Monaco, che può essere definita, la riproduzione in terra di Baviera del Santuario di S. Michele (l’intero soffitto è affrescato con i tre episodi della “Legenda garganica”)

 

Il culto in Spagna

Risale alla fine del VII secolo. Nei secoli successivi si è ampiamente sviluppato giocando un ruolo importante nei centri del potere, presso le corti dei re di Asturia e Navarra. Nel IX sec. S. Michele è menzionato per la prima volta (Sacramentario di Toledo); nel X sec. la festa micaelica del Gargano viene riportata in un altro documento liturgico;  nel IX-X sec. viene costruito il Santuario di San Miquel de Cuxa sui pirenei orientali in Catalogna. Tra il XII e il XV sec. la leggenda garganica, è presente in ambito iconografico: reperti, pitture e bassorilievi rappresentano l’episodio del toro di provenienza garganica; nel XIII sec. ci sono collegamenti tra Spagna e Puglia nel nome di S. Michele: Papa Gregorio IX concesse all’Ordine spagnolo di Cavalieri di Calatrava il monastero di Sant’Angelo di Orsara di Foggia che comprendeva una grotta intitolata all’Arcangelo, mèta ancora oggi di pellegrinaggi

 

Il culto in Irlanda

Sin dalla metà del VI sec. il culto micaelico si diffuse anche in Irlanda. Qui, nella parte più occidentale dell’Europa, in un contesto ambientale tipico degli insediamenti micaelici, su un isolotto venne dedicata una chiesa a S. Michele. Questo luogo, mèta di pellegrinaggi a partire dalla fine del IX secolo, divenne in seguito noto come Roccia di San Michele (Skellig Michael)

 

Il culto in Svizzera

Le testimonianze della diffusione del culto micaelico in Svizzera sono concentrate a  San Gallo nei pressi del lago di Costanza, al confine con la Germania. L’Abbazia di San Gallo costruita tra l'816 e l'830, presenta due torri dedicate una a Michele e l'altra a Gabriele. Nell'867 nello stes­so luogo venne costruita una chiesa in onore di S. Michele.

 

Il culto in Islanda

Il rapporto tra la tradizione garganica e l'Islanda è attestato a livello letterario da un colto abate benedet­tino che, nel XIV secolo, compilò nella propria lin­gua una saga di S. Michele, infarcita di errori ed ingenuità, savrapponendo brani dal testo la­tino dell’Apparitio garganica e della Revelatio francese.

 

 Le Apparizioni di S. Michele

Nel 490 d.C. vi fu la prima apparizione di S. Michele, il cui culto si diffuse con i Longobardi, dopo la loro conversione al Cristianesimo.  

Le prime 3 Apparizioni di S. Michele avvennero alla fine V secolo: Apparizione del toro 8 maggio 490; Apparizione della "Vittoria" anno 492; Apparizione della "Meditazione", 29 settembre 493

La quarta Apparizione (della "mole Adriana" 590-604). San Michele Arcangelo apparve in sogno sopra la mole Adriana, a Papa Gregorio I Magno, annunciando la fine della terribile peste che infestava Roma.
La pestilenza ebbe fine immediata. Papa Gregorio Magno cambiò il nome del mausoleo di Adriano in Castel Sant'Angelo, nome che è giunto fino ai giorni nostri.

La quinta Apparizione (?) avrebbe esercitato un ruolo fondamentale perché la "Vittoria" ottenuta dai Longobardi del Duca Grimoaldo durante la guerra contro i Bizantini nel 662-663,  avvenuta l'8 maggio, fu attribuita all'intercessione diretta di San Michele Arcangelo.

L'Apparizione della "Peste" anno 1656. S. Michele disse in sogno al Vescovo Alfonso Puccinelli: Io sono l’Arcangelo Michele, chiunque utilizza la pietra benedetta di questa grotta sarà guarito dalla peste. La città venne liberata dalla peste. Ancora oggi si può leggere, sulla statua di San Michele Arcangelo, situata a 200 metri dalla Basilica l'iscrizione voluta dal Vescovo: al Principe degli Angeli vincitore della peste, patrono e custode, monumento di eterna gratitudine. Alfonso Puccinelli 1656

 

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